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domenica 3 aprile 2016

Petrolio, Tempa Rossa, Corleto. Le ricadute occupazionali.

"Ci lamentiamo che nel Sud non c'è lavoro. Bene, se ci sono investimenti stranieri che sono bloccati da 25 anni anziché parlare, diamo loro le autorizzazioni, no? Avevo già annunciato pubblicamente, in più sedi, che avremmo dato il via libera a questo progetto". (Matteo Renzi)

"Notoriamente l'attività estrattiva ha uno scarso impatto diretto in termini di occupazione. Nel complesso, il personale ENI impiegato a Viggiano, tra uffici e Centro Oli, ha raggiunto 230 unità circa sulle 300 complessive che orbitano nel Distretto Meridionale (DI.ME) di Eni, di cui Viggiano è la sede operativa.
Il dato relativo all'indotto di imprese operanti nell'area e nelle attività connesse presenta un incremento negli ultimi anni. dal 2009, rispetto a poco più di 80 imprese che componevano l'indotto Eni e di cui 24 con sede legale in Basilicata, se ne registrano all'Ottobre 2011 circa 120, di cui un terzo con sede legale in Basilicata. 

In termini complessivi, da uno studio in corso delll'Università di Salerno per conto di CGIL Potenza e curato dal prof. Davide Bubbico, l'impatto occupazionale derivante dalle attività dell'Eni stimerebbe l'impiego effettivo in poco più di 2mila unità, di cui solo la metà riguarderebbe lavoratori residenti in Basilicata, e poco più della metà assunti a tempo indeterminato, il 50% dei quali residenti fuori regione. Si segnala inoltre, un forte utilizzo di lavoro a termine, con contratti molto brevi in molti casi.

L'organizzazione delle gare da parte dell?eni e non più della SES (altra società di Eni spa) stanno imponendo sempre di più la formazione di ATI al fine di poter rispettare i criteri richiesti dai bandi. Il rischio è che ciò determini, viste le ridotte dimensioni e la modesta capacità operativa di molte imprese regionali, l'impossibilità, per ueste, di poter concorrere alle gare. Pare inoltre che Eni starebbe internalizzando alcune attività fino ad ora assegnate ad aziende esterne".

SVIMEZ, Rapporto sullo stato dell'economia della Basilicata e sulle prospettive di una ripresa, pagg 209, 210.